Globularia vulgaris L.
Famiglia: Gobulariaceae
Sinonimi: Globularia aphyllanthes Crantz, Globularia cambessedesii Willk., Globularia collina Salisb., Globularia linnaei Rouy, Globularia bisnagarica L., Globularia elongata Hegetschw., Globularia punctata Lapeyr.Globularia tenella Lange, Globularia willkommii Nyman.
Nomi volgari: Globularia, Vedovella dei prati, Morine.
Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino "globulus" = piccola sfera per la forma del capolino.
Morfologia:
Pianta perenne, sublegnosa, rizomatosa alta da 5 a 20 cm
Foglie alterne, flaccide, le basali a rosetta, con profilo obovale, spatolate e attenuate in un lungo picciolo, intere o incise e raramente anche tridentate alla sommità, hanno 3-5 nervature parallele evidenti; quelle sui fusti lanceolate, appuntite, sessili.
I capolini solitari, hanno fiori piccoli bilabiati col labbro superiore corto e bifido, quello inferiore profondamente trilobato, le corolle azzurro-violette, hanno aspetto globoso e diametro da 1 a 2,5 cm, situati all’estremità del fusto, hanno involucro formato da numerose brattee lanceolate, appuntite ed irte, calice persistente regolare con 5 denti ineguali e più lunghi dei tuboli.
I frutti sono acheni formati da un seme racchiuso nel calice persistente.
Distribuzione – habitat – fioritura:
Pianta dell’Europa Centro-Meridionale, dove vegeta nei prati e pascoli aridi, soleggiati , suoli calcarei, nelle zone pianeggianti, collinari e montane , fino a 1.500 m. Fiorisce da Marzo - Giugno.
Proprietà ed usi:
Il suo principio attivo è la globularina, un glucoside che agisce come costrittore sulle arterie renali, facendo diminuire la quantità di urina nei diabetici.
Le sue foglie venivano usate sin dal Medio-evo quale purgante, e sono tuttora utilizzate dalla medicina per preparazioni diuretiche e purgative.
Inoltre sembra avere azione colagoga (facilita lo svuotamento della vescicola biliare), sudorifera e leggermente stimolante. La tintura sembra possedere proprietà antireumatiche.
Attenzione: Pianta tossica il cui consumo può provocare vomito e diarrea.
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